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Doppio tennis: regole, posizioni, strategie, movimento a rete, battuta
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II doppio nel tennis: storia, regole e tattiche

 

Il tennis, sport individuale per eccellenza, può trasformarsi in una interessante disciplina di squadra capace di differenziarsi dalla sua variante singolare, grazie a schemi di gioco e ritmi alternativi. Purtroppo oggi raramente capita di assistere in televisione a qualche match di doppio (se non negli eventi Slam), ma quando succede ci troviamo di fronte a match entusiasmanti, conditi da punti rapidi e spettacolari.

 

Eppure il doppio non rappresenta solo un branca del tennis che appassiona i soci del circolo o quattro amici che si cimentano in un’ora di divertimento. Conosciamo infatti coppie storiche - australiane o americane – capaci di destreggiarsi abilmente in esso, mentre nella storia recente troviamo i gemelli Bryan (foto sotto), da poco ritirati.

 

 

Inoltre un neofita nemmeno sospetterebbe le numerose sfaccettature insite in questa disciplina, che ha creato vere e proprie scuole alle quali ancora oggi i giocatori di vertice di ispirano.

 

INDICE

  1. Regole del doppio
  2. Le posizioni e il movimento a rete
  3. Fondamentali e strategie nel doppio

REGOLE DEL DOPPIO

Sembra scontato ma la prima regola consiste nell’accorta scelta del compagno con il quale è fondamentale instaurare un’ottima intesa. E’ poi necessario imparare a comunicare con il partner, ad esempio nel momento del servizio, dove si deciderà se battere angolato o al centro, tagliato o piatto ecc.

 

Altrettanto scontate potrebbero sembrare le regole di gioco. Ferme restando le regole principali del singolo, il campo nel doppio comprende anche i corridoi: il rettangolo passa così da 8,23 a 10,97 metri nel lato corto.

 

 

L’ordine delle battute è naturalmente ciclico e non si può modificare per tutta la durata del set. Ad esempio se il giocatore A della coppia Rossa batte nell’ultimo turno di servizio del set, nella partita successiva può tornare a servire subito al posto del compagno B.

 

Per quanto riguarda il “killer point”, che si impone ormai in quasi tutti i tornei di doppio (eccezion fatta per gli Slam), la regola è la medesima del singolo. La squadra alla risposta può scegliere il lato sinistro o destro, ossia quello del giocatore più esperto o dotato di maggiore freddezza.

 

 

LE POSIZIONI E IL MOVIMENTO A RETE

Per quanto riguarda il posizionamento in campo, i giocatori della coppia al servizio cambiano lato ogni punto, a differenza della squadra in risposta, con i giocatori fermi nelle rispettive metà di campo.

 

La maggior parte delle “scuole” suggerisce alla coppia in battuta che il giocatore non al servizio rimanga di fronte alla rete, pronto a “intercettare” la risposta dell’avversario con i colpi al volo. Lo stesso giocatore al servizio, dopo aver colpito, può a sua volta scegliere di lanciarsi nel serve and volley, seguendo così la palla a rete per cercare di rendere “impenetrabile” il muro o per destabilizzare l’avversario con incursioni improvvise e alternate.

 

Tra le innumerevoli strategie elaborate da tecnici e atleti, è interessante accennare al doppio all’australiana (nell'immagine sotto le leggende "aussie" Todd Woodbridge e Mark Woodforde) In tal caso il compagno del giocatore alla battuta si piazza davanti alla rete, non in piedi ma accovacciato. Tale tattica, volta a confondere le idee degli gli avversari, impone una importante comunicazione: il giocatore a rete deve comunicare al partner da che parte cercherà di “parare” la risposta.

 

 

Per quanto riguarda la coppia in risposta, invece, quasi sempre il giocatore non impegnato a ricevere rimane nei pressi della linea del quadrato del servizio, pronto a correre a rete lanciato dalla ribattuta del compagno.

 

Non si tratta però di regole obbligatorie, in quanto spesso vediamo singolaristi che, una volta “trapiantati” nel doppio, scelgono di restare a fondo, vuoi per questioni tattiche vuoi per la difficoltà nel gioco di volo.

 

 

FONDAMENTALI E STRATEGIE NEL DOPPIO

Spesso vediamo i coach consigliare ai propri “allievi” di approcciarsi al doppio, in quanto si tratta di una disciplina in grado di far salire a galla i difetti tecnici e migliorarli.

 

Partiamo dai colpi fondamentali nel tennis moderno: la battuta e la risposta. Nel doppio ci rendiamo conto, assistendo ai match dei grandi professionisti, come sia importante una buona tecnica ma anche quanto appaia deleterio il colpo “a tutto braccio.” 

 

La migliore soluzione diventa la variazione del servizio, sia nella velocità sia nella direzione. Un colpo ben angolato o con il giusto taglio, oppure ancora una battuta al corpo eseguita senza troppi rischi può rendere particolarmente agevole il compito del giocatore di rete.

 

Parallelamente, essenziale è l’azione del giocatore in risposta, il quale deve essere abile e veloce a leggere il servizio, offrendo una preparazione non troppo accentuata. Ovviamente molto dipende dall’atteggiamento del “muro” avversario e dai varchi che questo eventualmente può lasciare. Ma la bravura del ribattitore si vede anche nel saper cogliere le occasioni quando si presentano (nella foto sotto Sara Errani e Roberta Vinci, cinque titoli Slam in doppio).

 

 

Quando si parla di doppio si pensa naturalmente ai colpi di volo. Osservando partite di singolare magari giocate interamente da fondo con poche occasioni di incursioni a rete, il collegamento riesce naturale. Seguendo invece lo schema “standard” del doppio, allora le occasione di giocare volée e smash diventano sterminate e lasciano intendere, specie in caso di carenze tecniche, la loro importanza nell’economia del gioco.

 

Fondamentale colpo è anche il passante, decisivo per vincere “il muro” avversario, così come il pallonetto, che impone al giocatore superato di cambiare posizione a favore del compagno, il quale si muoverà a tergicristallo lungo la linea di fondo, chiedendo verbalmente il cambio di posizione.

 

Articolo scritto da Franco Fusè

 

 

 


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